venerdì 18 gennaio 2013

True story: Miss angoscia

Mi riallaccio alle 'avventure' di anno scorso per parlare della ragazza con cui mi vedevo orribilmente insieme.
Per signorilità (ed evitare denunce) non scriverò il suo nome, ma mi riferirò a lei come V.P..

Un giorno conobbi la ragazza del mio vicino di casa. Donna 35enne, già figli alle spalle. Fin qui niente di strano.
Un po' di tempo dopo, ribeccandola, mi fa: "sai ho pensato a te quando una mia amica mi ha chiesto se c'era qualche ragazzo serio di questa zona per lei". Io ovviamente ho premuto abbastaznza su questo punto, visto che volevo vedere come fosse. L'inconveniente è che la ragazza del mio vicino già abitava lontano - un'oretta di macchina abbondante da dove abito io, la sua amica abitava ad un'altra ora di distanza. E non verso una direzione diversa, così che facendo un'altra strada sarebbe bastata un'oretta e mezzo. Proprio dalla parte opposta. Due ore abbondanti di macchina.

Alla fine riuscimmo a combinare per vederci in una cittadina a metà strada in riva al lago. Non che mi spaventino le relazioni a distanza: quella che mi coinvolse di più emotivamente era proprio con una ragazza lontana a me e non avevo ancora la macchina, quindi almeno un tentativo ero felicissimo di farlo.
A prima occhiata... non era bellissima. Oh, non avevo di che lamentarmi, forse lei poteva avere un giudizio anche peggiore, però mi importava relativamente. Volevo vedere che tipo di ragazza fosse.
Me la presentarono come una ragazza timida ed introversa. E lì ho capito che probabilmente i termini "timida" ed "introversa" cambiano di significato in quella zona. Mai zitta. Sempre cose inutili. Sempre rivangare discorsi già finiti.
Eravamo in 4: io e lei con il mio vicino e la sua ragazza. La ragazza del mio vicino continuava a spingere il discorso per farci avvicinare. Ciononostante, fu una giornata molto scialba.
Serata finita con cena dove prima diceva che non aveva problemi a mangiare TUTTO il menù, per poi ordinare una quantita di cibo che forse anche io avrei avuto difficoltà a finire e lasciare quasi tutto sul tavolo dicendo "penso che sia il caso che inizi a mangiare meno, sai, voglio dimagrire un po'".
Ok... E' dura scriverlo, anche abbastanza grottesco da leggerlo, ma questo è esattamente ciò che successe.
Quello che poi mi aveva colpito in negativo era l'inutilità di molte parole: capisco l'imbarazzo, capisco il voler fare impressione... ma santo cielo! Non puoi parlare a vanvera e, gesticolando in maniera veramente assurda, dire "Ma sai, io soH toscHana, foH le battHuHe!" e posso garantire che quelle lettere aspirate non sono un'esagerazione.

Accossentii a vederci di nuovo. Potevo sbagliarmi, no? Poteva andare meglio fossimo stati da soli. Peggio non poteva andare!

Povero scemo.

Secondo appuntamento, appena parcheggiato, convenevoli, presa la via del lago, già speravo di tornare a casa presto. In un discorso in cui parlavamo di lavoro, descrivendo una situazione in cui ero abbastanza agevolato:
IO: "Bah sai, con la storia che un progetto è mio lo gestisco come preferisco"
V.P.: "Ah quindi lavori quando ti pare?"
IO: "No... voglio dire che tecnicamente l'ultima parola è mia, e per tenermi buono qualcuno mi lecca un po' i piedi così da far..."
V.P.: "Ah.. No no! Io mai! Io queste cose non le faccio!" (gesticolando come l'avesse morsa un serprente)
IO: "No.. voglio dire che mi assecond..."
V.P.: "Io sono così sul lavoro, foH il mio e striscia e nessuna rottura!"
Il resto non me lo ricordo, avevo disconnesso il cervello. Era una tortura.

Da lì, altri argomenti in cui dico una cosa e ne capisce un'altra, per non dimenticare anche quando mi raccontò di un suo collega che si fece avanti con lei:
V.P.: "Gli dissi: 'No no caro mio! Non mi interessi! Aria che non ti voglio intorno!'"
IO: "Beh... hai fatto bene... però forse un tono più cort..."
V.P.: "E lui lì insisteva e le amiche mi dicevano che mi ero comportata male! Ma che dovevo fare?"
IO: "Sicuramente dovevi dirgli che non ti interess..."
V.P.: "E non mi freghi no! Io il ragazzo con cui esco lo voglio come dico io!" (sempre gestiscolando ad ogni parola, muovendo le mani durante i "no" come se avesse preso la scossa)

Dopo questi shock, finì la giornata. Al terzo incontro mi ero promesso di chiudere tutto. Devo dire che pensavo peggio.
V.P.: "Io sto bene con te..."
IO: "Ehm... in realtà io non sono convinto... non riesco a vedermi in coppia con te..."
V.P.: "Ma... ci siamo visti poche volte..."
IO: "E' che non mi convince per niente questa storia... non me la sento di portarla avanti... e piuttosto che arrivare al punto di fare danni, meglio chiudere ora, prima che magari entrino i sentimenti di mezzo"
V.P.: "Beh.. è giusto..."

Ci siamo risentiti al telefono una volta da quel pomeriggio, da lì niente più. Né per il mio compleanno. Né per le feste. Ma non mi manca.
L'ho già detto: la combinazione io+lei mi faceva inorridire. Mi spiace, molto. Perché non sono io in genere a chiudere le relazioni, se non messo davanti all'evidenza o all'impossibilità mostrata dall'altra parte di andare avanti. E so come si è sentita. Ma mi angosciava averla intorno. E lo dico io, che so di essere abbastanza pressante per ciò che mi interessa.

La mia teoria sulla donna che presenta un'amica con scopi più profondi di un'amicizia è che deve piazzare la peggiore amica che ha (ci farò un articolo su questo argomento). E anche quella volta andò così.


mercoledì 16 gennaio 2013

Ringraziamento dovuto

Avendo un articolo pronto (una nuova True story) volevo rileggerlo per vedere se sistemare qualcosa o meno. Poi ho pensato di vedere le statistiche del blog.

Con mio sommo, sommissimo stupore, ho trovato diverse visite provenire dal forum di everyeye.it. Per chi non lo sapesse, everyeye è un sito in cui si parla di giochi, anime, cinema e chi più ne ha più ne metta.
Il link da cui provenivano le visite era questo: http://forum.everyeye.it/invision/index.php?/topic/619776-genoloveline-quarta-stagione/page__st__5430.

Sono andato a vedere e ho potuto notare che i ragazzi (perché scommetto che saranno tutti più giovani di me) stavano parlando di disavventure e carpire segnali dal comportamento femminile. Non ho letto approfonditamente. Ad un certo punto, l'utente RENT-A-HERO ha commentato un post precedente citando la somma verità dei fallimenti delle relazioni uomo-donna: la verità è che non le piaci abbastanza. Con tanto di link a questo blog.

Non so davvero che dire... Ammetto che la speranza che una propria creazione possa diventare conosciuta era una cosa che mi sarebbe piaciuta, ma sicuramente non mi aspettavo un palcoscenico abbastanza ampio come everyeye. Poi oh, parliamo di una citazione di un utente, non del TG1. Ma fa sempre molto, molto piacere.

E' per questo che ringrazio l'utente RENT-A-HERO. Ovviamente sei invitato, come tutti, ad intervenire sul blog così da poter espandere la nostra conoscenza nell'ambito femminile. Del resto io non sto istruendo nessuno o inventando niente: analizzo solamente quello che ho visto e vissuto, mettendoci del mio raccontando per filo e per segno episodi chiave. Quindi liberi di partecipare, raccontare e, perché no, smentire quanto detto e scritto.

giovedì 10 gennaio 2013

Balle spaziali

Siccome mi è piaciuto abbastanza parlare di me negli ultimi articoli, vi beccate anche un altro articolo in cui racconto il contesto e il significato di qualche bugia clamorosa detta negli ultimi mesi/anni. A voi!

"Ti ho cercato ieri sera" - difficile spiegare il contesto ma no, non mi hai cercato. Posso assicurartelo perché se mi avessi cercato mi avresti trovato visto che ero a 3 metri da te. Vuoi arrampicarti sugli specchi? Ottimo tentativo, peccato che sia fallito.

"Non è vero che non ci tengo a te" - devo anche spiegare? Punti di vista, puoi dire quello che preferisci, hai dimostrato ben altro e le tue giustificazioni ai tuoi gesti vanno assolutamente contro la tua dichiarazione di sentimenti nei miei confronti.

"Io sono una ragazza asociale" - perché uscire per prendere un caffè con una ragazza è... troppo complicato. Decisamente troppo. Specie quando lei si confessa ragazza non adatta allo stringere rapporti ed ad uscire. A meno che non sia con un suo amico. O un altro suo amico. O un altro suo amico. O un altro suo amico. O un altro suo amico...

"Mi aspettavo che saresti voluto uscire con me" - congratulazioni Sherlock! Da cosa puoi averlo intuito? Dal fatto che ti dico chiaramente che mi fa piacere che abbiamo organizzato una serata in compagnia di amici comuni? Che ovunque vado cerco di infilarti dentro? Che se sei impegnata in qualcosa che evita una di queste occasioni te la risolvo io? O dal fatto che... ti ho detto che sarei voluto uscire con te? Dal momento che la tua risposta non è stata "" ma un evadere dall'argomento presumo che la verità sia che non ti piaccio abbastanza.

"Non sei il mio tipo" - e che senso ha? Che tu hai un tipo con cui esci e basta? Quindi se uno solo dei 3 miliardi di uomini che ci sono sulla Terra ti piace e non ti vuole sarai casta e pura a vita? Che gli altri neanche meritano di essere considerati? Oh intendiamoci, non devono piacerti tutti ora, ma non usiamo la cara vecchia scusa, dimmi tranquillamente che ti aspetti di meglio.

"I ragazzi carini sono un po' stronzetti" - per rendere vera l'equazione basta che faccia lo stronzo anche io?

"Non sono un tipo di ragazza che fa queste cose" - no, non lo sei. Non con me. Il numerino meglio che lo prenda ora?

"Mi sento soffocata" - qui siamo all'assurdo. Se una ragazza si lamenta di non avere attenzioni, vorrà dire che forse le possa far piacere sapere di un vago interesse. Vago eh: parlo solo di aver scambiato due parole e offerto un caffè solo perché era lì a ordinare prima di me. Non è possibile che tutto questo sia soffocante. Che poi l'ho saputo da un altro che, ovviamente più attraente di me, è stato SOFFOCATO da lei la sera dopo per lamentarsi che nessuno la caga, che io sono soffocante, che stranamente (si certo...) si sente a suo agio a parlare con lui...

"Ho altre cose per la testa" - abbiamo un vincitore! La scusa numero 1 per rifiutare qualcuno. Cosa dovresti avere per la testa? Anche qui mille lamentele sulla propria stabilità relazionale (stabile a 0) e, se qualcuno si propone, hai altro per la testa. Ok, quello a proporsi sono stato io, quindi capisco che magari l'aspettativa era un po' più alta, ma "altre cose per la testa" non si può sentire...

"Mi ricorderò di quanto mi sei stato vicino" - che la memoria femminile sia ineccepibile siamo d'accordo. Ok, tendono a ricordare cose che non sono mai esistite, ma per quelle esistite non ci sono dubbi che se ne ricordano. Ma davvero, se io dedico del tempo a te, devo sperare che un giorno sarai lì per me? Ovviamente è capitato che io abbia fatto sentire la mia vicinanza in un momento difficile, ed è ovvio che finito il momento difficile è finito quello che c'era...

E qualcuna di queste situazioni finirà in qualche "True story" ora che ci sto ripensando. Ci sarebbe da ridere, ma visto che sono cose veramente accadute a me le mie risate si esauriscono molto presto...

PS: non c'entra niente con l'argomento femminile, ma vorrei citare un'altra mega balla che rientra nell'anno 2010: una cosa atomica!
"M. non rientra nel progetto" - mh, capisco che tu sia offeso e/o incazzato dalla mia decisione di non voler continuare a lavorare presso questo manicomio, e capisco che all'improvviso ci sia un vago astio nei miei confronti (poi semmai andrebbe chiarito il mio astio visto i soldi che non mi davi...), ma mi spieghi come sia possibile non rientrare in un progetto che... è mio? Che io ho fatto nascere? Che io ho portato avanti? Che solo io so come funziona e come replicarlo?
E mi spieghi come sia possibile non fare parte del progetto se passi i 3 mesi successivi a chiedermi di tornare?


lunedì 7 gennaio 2013

Le donne lo sanno

Ora che le feste sono passate (grazie bilancia), è tempo di valutare un altro aspetto femminile. Anzi, è proprio durante le feste (dopo aver fatto abbastanza il pagliaccio con l'ultimo articolo del 2012 Una nuova fine, un nuovo inizio) che mi è venuto in mente di cosa parlare.

L'immaginazione femminile è qualcosa di sconfinato. Così sconfinato che l'impossibile è reale nella loro mente. Per questo... inutile cercare di nascondere qualcosa da una donna. Sanno benissimo. Hanno subito intuito una situazione che era nascosta a tutti, con buon stupore mio. Possibile che sappiano? Sicuramente dal mio atteggiamento era possibile riconoscere un mio interesse. Ma per il resto?

Quello che non sapete / non volete sapere / non immaginate / non vi interessa è che la cosa era reciproca. Ben nascosta (e causa di miei dubbi che mi hanno fatto vacillare fino all'ultimo) ma c'era dell'altro. Ecco dove si giustifica la parte del troppo bello per essere vero.

Ad ogni modo, il motivo per cui noi maschi non siamo capaci a mentire è perché la donna ha già elaborato nella sua mente cosa possa essere successo. Almeno una decina di scenari possibili. Che non è detto che siano veramente successi, ma sicuramente si avvicineranno alla verità. E' pericolosissimo mentire ad una donna. Ed è un campo in cui loro dominano, quindi non proviamoci o facciamo reggere la storia, altrimenti sarà anche troppo facile lasciare loro un appiglio.