martedì 18 settembre 2012

Googlando: le piaci ma ti rifiuta

Dopo 'True story' inizio una nuova categoria, chiamata 'Googlando'.
Un mesetto fa, guardando le statistiche del blog, mi ero accorto che qualcuno (salute a te, mio adepto!) aveva raggiunto queste pagine tramite una ricerca su Google. Non ci avevo fatto troppo caso anche se ne ero rimasto compiaciuto.

Oggi, con l'intento di vedere se avevo materiale per un nuovo articolo, ho rivisto le statistiche e ho visto che qualcuno ha cercato su Google "le piaci ma ti rifiuta" e ha raggiunto il blog. In onore di chi cerca su Google e trova il blog, quindi, quando possibile ed attinente, vedrò di approfondire la ricerca.

Dunque, l'anima in questione si è posto un dilemma abbastanza frequente nell'universo maschile. Perché capita di avere ragazze che sono interessate, che non dispiacciono il tipo, ma anche in caso di tentativi per approfondire meglio quel rapporto non se ne possa uscire con niente di buono.

Beh... in genere le donne usano scuse pietose quando devono rifiutare un tentativo maschile, perché noi, secondo il loro punto di vista, dovremmo intuire la risposta anche se non la dicono. Ora non so al povero figliuolo cosa sia stato detto, ma se le piaci e ti rifiuta... non le piaci abbastanza.
Non voglio demoralizzare nessuno o far capire qualcosa di fortemente sbagliato, però intendiamoci bene: le piaci? Perché allora dovrebbe rifiutarti? Solamente perché non vuole te al suo fianco. Magari hai un lieve difetto sul viso che ti porta a non essere sufficiente per lei, o hai un po' di pancia, oppure caratterialmente non si trova bene con te. Ad ogni modo, c'è qualcosa che la porta a fare in modo di non piacere, e siccome le donne hanno un insieme di possibili motivi abbastanza vasto (per i maschi è molto più semplice, mi piace abbastanza da farmela o non me la farei mai) i motivi possono essere vari.

Mio consiglio? Cerca di capire cosa ha che non piaci. Potrebbe inventare una scusa o potrebbe essere sincera, ma se ha detto che le piaci deve anche fare in modo di evitare di dire sfondoni. Del resto, è inutile contraddire una donna, basta aspettare, prima o poi lo farà da sola. Quindi va e chiedi, ma non perdere tempo a riprovarci: se voleva dirti sì te l'avrebbe già detto.

E, se mai dovessi leggere queste righe, grazie di aver visitato.

domenica 16 settembre 2012

La ricerca femminile

Nel mio girovagare di fallimenti relazionali mi sono preso la briga di compilare una lista di caratteristiche che una donna cerca in un uomo. Non dico che tutte le donne cerchino tutte queste caratteristiche, ma in genere il loro uomo ideale ne racchiude almeno un paio. Ecco il vostro listone:
  • un uomo divertente, che riesca a far ridere quando la donna è depressa. Del resto, il miglior modo per vincere una giornata complicata e sciogliersi fra le sue braccia è una bella risata, un bel momento di ilarità;
  • un uomo premuroso, che ha paura a far soffrire la sua donna, che prima di dire una brutta notizia cerca di sistemare il danno e poi, una volta che i danni sono ridotti al minimo, cercare comunque di aiutare la propria donna ad uscire da un problema;
  • un uomo rispettabile, uno che quando è in giro viene visto da tutti come un Dio, che amici, parenti e conoscenze varie stravedano per lui, lui che ha scelto la propria donna al proprio fianco, nonostante tutti lo vogliano e stravedano per lui;
  • un uomo carico di attenzioni, che ha la sua donna al centro del suo mondo, che vede la sua donna come una Dea, che sia sempre pronta a rincuorarla, aiutarla, difenderla, essere felice per lei, consolarla quando le cose per lei vanno male;
  • un uomo spontaneo, uno che non sia una persona complicata e che non sia calcolatore, che sia sempre onesto e veritiero in qualsiasi cosa dica e pensi;
  • un uomo genuino, che sia onesto verso tutti, che sia leale e che sia un confidente per lei e per chiunque possa essere di aiuto;
  • un uomo atletico, che non sia un patito della palestra ma che gli piaccia star bene e comparire bene di fronte agli altri;
  • un uomo non schizzinoso, che non abbia la puzza sotto il naso, che non sia il classico montato fichetto di cui invece vanno matte le ragazzine: le donne sono Donne! Non certo quel manipolo di 12enni con i primi ormoni che saltano;
  • un uomo permissivo, che sia disposto a lasciare libera la propria donna una sera con le amiche senza problemi, che sappia anche lasciarla libera di nuovo sacrificando la sua serata, che cerchi di non disturbare lei quando è lui ad uscire od ad adattarsi per il bene della coppia.

Una donna può cercare tutte queste caratteristiche. Ma alla fine con chi vorrà stare insieme? Con il più appariscente che può trovare. Inutile avere quelle caratteristiche se non le piaci abbastanza. E' forse sbagliato? No, assolutamente. Ma quale genere sessuale si fa superiore del fatto che non è come l'altro genere e per loro sono importanti altre caratteristiche? Piccolo indizio: i generi sono due e quello sbagliato è l'uomo.

lunedì 10 settembre 2012

True story: la ragazza del caldo

Visto che lungi da me fare il sapientone ma solamente analizzare e cercare di comprendere quello che è successo per evitare che certe cose si ripetano e/o per fare in modo di capire in anticipo come può andare avanti una determinata situazione, oggi scrivo per la prima volta come andò quando conobbi e frequentai una ragazza. Ho già descritto cose che successero a me stesso ma i post in cui scriverò 'True story' saranno dedicati esclusivamente ad una cosa veramente vissuta ed un'analisi dei miei errori e di cosa dovevo capire prima.

Un bel giorno, tramite amici, conobbi una bella ragazza con i capelli lunghi neri. Chiamiamola A.S. per comodità. La mia coppia di amici (marito+moglie) spinse per fare in modo di farmi avere il suo numero con il suo benestare, così ci sentimmo e ci vedemmo. Beh, primo scoglio superato, potevo anche non piacerle abbastanza per uscire una volta, no?
Ma più che un'uscita normale.. mi trovai lei, che era veramente graziosa eh, accompagnata dalla nipotina a cui doveva fare da baby sitter. Ok... non era un gran problema. Cominciava ad essere sospetto quando ogni volta che uscivamo c'era anche la bambina.

In sua compagnia ad ogni modo non si stava male. Si poteva parlare di tutto, era intelligente, era una ragazza napoletana evangelista, quindi dovevo anche stare attento a non fare riferimenti di religione o cose affini ma non era un problema. Mi aveva confidato che era in procinto di sposarsi con un tale del suo paese, emerito coglione, e alla fine si è accorta che faceva una cavolata così quando già stavano pianificando il matrimonio l'ha mollato. Visto che erano stati insieme tanti anni mi sorgeva il dubbio che forse doveva pensarci prima, ma il fatto che lei fosse libera ed io fossi lì era un buon punto di partenza, così ho semplicemente non investigato oltre il necessario.
In casa, per questo, era abbastanza presa di mira, perché non ci avevano fatto una bella figura. Inoltre, da buona famiglia all'antica, nonostante fosse grandina non era libera di uscire come preferiva, quando preferiva, ma doveva sottostare al padre-padrone, libera di fare diversamente se voleva ma sotto un altro tetto. Questo mi spiacque anche e vedevo che anche lei ne soffriva, ha portato molto a legare qualcosa fra noi.

Un giorno, esagerando sicuramente, le dissi chiaro e tondo (in un orecchio, perché ovviamente c'era la bambina...) che non riuscivo a vederla come una mia amica che ci sentiamo una volta per fare due passi e mi racconti chi ti piace. No. Io puntavo a qualcosa di più con lei. Come detto sapevo che era un'esagerazione, e difatti anche lei poi pretese una spiegazione, ma non causò niente di negativo, dato che continuammo a sentirci e vederci, solo che sapeva che puntavo a qualcosa di più. Da quel momento poi rimase anche piacevolmente sorpresa: essendo originaria di Napoli aveva conosciuto molta gente più calorosa rispetto a quella che trovava nella mia zona, e non le piaceva la freddezza delle persone che aveva trovato qui. Mentre io con la mia uscita avevo dimostrato di essere diverso, di non essere così freddo.

Buon per me, pensai!

Quanto mi sbagliavo...

No, non fu la mia 'confessione' diretta con A.S. a portare la rovina fra quello che c'era fra noi. Fu solo che... sparì. Smise di rispondere a chiamate e messaggi. E non la vedevo mai in giro. La incrociai una volta per sbaglio, salutai, lei salutò e se ne andò. Dopo un mese si degnò di farsi viva e disse che aveva problemi con i suoi, che non poteva continuare così, che al momento era tornata a Napoli da amici così era più libera, e non le era piaciuto il mio comportamento quando la salutai, dato che ero stato troppo freddo. Del resto, lei stava soffrendo e non le andava di parlare, dovevo capire da solo che aveva problemi.
Non capisco cosa altro si aspettasse... e anche le sue risposte furono fuorvianti: 'sono confusa', 'non so come fare', ecc...

Ogni tanto decideva di farsi viva, spesso no. Poi non la ricontattai per un po'. Se permettete, mi ero stancato.
Il giorno del suo compleanno, 3 o 4 mesi dopo l'ultimo scambio di messaggi, le mandai gli auguri. Mi richiamò.
IO: Oh, quanto tempo...
A.S.: Pronto.. ma chi è?

Era una delle ragazze più graziose e femminili che avevo conosciuto, che non sopportava la freddezza delle persone. E mi ero dimenticato che le donne, calde o fredde che siano, se vogliono trattarti con freddezza lo fanno senza problemi. E nella loro mente hanno ragione. Sono passati quasi 3 anni da allora, non ho saputo più niente di lei. Lei che non apprezzava le persone fredde. Lei che fredda lo è stata.