Racconti di esperienze, impressioni e commenti su come le donne dicano una cosa per intenderne un'altra
venerdì 22 giugno 2012
Cosa vogliono le donne?
Un giorno, il giovane re Artù fu catturato ed imprigionato dal sovrano di un regno vicino. Mosso a compassione dalla gioia di vivere del giovane, piuttosto che ucciderlo, il sovrano gli offrì la libertà, a patto che rispondesse ad un quesito molto difficile: “Cosa vogliono veramente le donne?”
Artù avrebbe avuto a disposizione un anno, trascorso il quale,nel caso in cui non avesse trovato una risposta, sarebbe stato ucciso. Un quesito simile avrebbe sicuramente lasciato perplesso anche il più saggio fra gli uomini e sembrò al giovane Artù una sfida impossibile, tuttavia, avendo come unica alternativa la morte, Artù accettò la proposta e fece ritorno al suo regno. Ivi giunto, iniziò a interrogare chiunque: la principessa, le prostitute, i sacerdoti, i saggi, le damigelle di corte e via dicendo, ma nessuno seppe dargli una risposta soddisfacente.
Ciò che la maggior parte della gente gli suggeriva era di consultare una vecchia strega, poiché solo lei avrebbe potuto fornire la risposta, ma a caro prezzo, dato che la strega era famosa in tutto il regno per gli esorbitanti compensi che chiedeva per i suoi consulti.
Il tempo passò… e giunse l’ultimo giorno dell’anno prestabilito, cosi che Artù non ebbe altra scelta che andare a parlare con la vecchia strega, che accettò in cambio di Gawain, il più nobile dei Cavalieri della Tavola Rotonda, nonché migliore amico di Artù!
Il giovane Artù provò orrore a quella prospettiva… la strega aveva una gobba ad uncino, era orrenda, aveva un solo dente, puzzava di acqua di fogna e spesso faceva anche dei rumori osceni! Non aveva mai incontrato una creatura tanto ripugnante.
Perciò si rifiutò di accettare di pagare quel prezzo e condannare l’amico a sobbarcarsi un fardello simile! Gawain,venuto al corrente della proposta, volle parlare ad Artù dicendogli che nessun sacrificio era troppo grande per salvare la vita del suo re e la tavola rotonda, e che quindi avrebbe accettato di sposare la strega di buon grado.
Il loro matrimonio fu pertanto proclamato, e la strega finalmente rispose alla domanda:
ciò che una donna vuole veramente è essere padrona della propria vita.
Tutti concordarono sul fatto che dalla bocca della strega era uscita senz’altro una grande verità e che sicuramente la vita di Artù sarebbe stata risparmiata. Infatti il sovrano del regno vicino risparmiò la vita ad Artù, e gli garantì piena libertà. Ma che matrimonio avrebbero avuto Gawain e la strega?
Artù si sentiva lacerato fra sollievo ed angoscia, mentre Gawain si comportava come sempre, gentile e cortese. La strega al contrario esibì le peggiori maniere… mangiava con le mani, ruttava e petava, mettendo tutti a disagio. La prima notte di nozze era vicina, e Gawain si preparava a trascorrere una nottata orribile, ma alla fine prese il coraggio a due mani, ed entrò nella camera da letto e… che razza di vista lo attendeva!
Di fronte a lui, discinta sul talamo nuziale, giaceva semplicemente la più bella donna che avesse mai visto! Gawain rimase allibito, e non appena ritrovò l’uso della parola (il che accadde dopo diversi minuti), chiese alla strega cosa le fosse accaduto. La strega rispose che era stato talmente galante con lei quando si trovava nella sua forma repellente che aveva deciso di mostrarglisi nel suo altro aspetto, e che per la metà del tempo sarebbe rimasta cosi, mentre per l’altra metà sarebbe tornata la vecchiaccia orribile di prima.
A questo punto la strega chiese a Gawain quale dei due aspetti avrebbe voluto che ella assumesse di giorno, e quale di notte. Che scelta crudele! Gawain iniziò a pensare all’alternativa che gli si prospettava: una donna meravigliosa al suo fianco durante il giorno, quando era con i suoi amici, ed una stregaccia orripilante la notte? O forse la compagnia della stregaccia di giorno e una fanciulla incantevole di notte con cui dividere i momenti di intimità?
Il nobile Gawain disse alla strega che avrebbe lasciato a lei la possibilità di decidere per se stessa. Sentendo ciò, la strega gli sorrise, e gli annunciò che sarebbe rimasta bellissima per tutto il tempo, proprio perchè Gawain l’aveva rispettata, e l’aveva lasciata essere padrona di se stessa!
Per la mia esperienza in campo femminile, la verità su "cosa vogliono le donne" è abbastanza facile e complessa allo stesso tempo. Vogliono tante cose. Ma vogliono che tutto venga fatto come loro hanno desiderio in quel momento. Nel momento successivo il loro volere sarà cambiato, e l'azione di prima sarà inutile. Quindi non è difficile soddisfare una donna, è solo impossibile finché il suo volere cambierà. E nella testa femminile esistono mille verità allo stesso momento...
martedì 19 giugno 2012
Il consulente
Quanti giovani fanciulli si sono sentiti speciali parlando con una ragazza? Quando questa ragazza si confidava con te, ti spiegava come stava, per chi le batteva il cuore, per chi stava soffrendo, e tu ti stavi affezionando a lei. La trattavi con dolcezza, con simpatia, se chiamava abbandonavi tutto pur di sentirla e rincuorarla, pur di riuscire ad essere una persona speciale per lei. Proprio questo era il punto, volevi essere una persona speciale per lei per non vederla più soffrire.
Questa dolce fanciulla non merita di stare così! Accidenti! Fossi io con lei, sicuramente non la farei soffrire così!
Ora... ammettiamo tranquillamente che sì, ho fatto anche io da consulente (mica solo una volta eh...). C'è una cosa che a me è sempre sfuggito, ma ero giovane e stupido (ora non sono più così giovane): se una ragazza si confida con te su queste cose, fidati, non ti vuole. Ma neanche in cartolina.
La ricerca dell'obiettivo più 'complicato' da parte della donna è sempre stato l'ordine del giorno. Trovano anche ragazzi con cui si sentono a proprio agio, con cui trascorrono bei momenti, con cui si fidano a fare confidenze che generalmente non farebbero a nessuno. Però... manca qualcosa.
No, inutile scervellarsi: noi maschi non riusciremo mai a capirlo. A loro manca qualcosa che non trovano e non troveranno mai in te, se ti fa piacere consigliarla e tirarla su di morale fallo, non vergognartene. Ma non sperare in qualcosa di più.
Se ti vuole, non ti parla di suoi fantomatici amori e sue passioni. Vuole te e farà di tutto per fartelo capire. A costo di dovertelo dire.
Come diceva Max Pezzali, "la regola dell'amico non sbaglia mai".
Come per ogni regola, però, ci sono le dovute eccezioni. Chi riesce ad uscire dalla Friend-Zone (la zona del "siamo amici") merita, a mio modo di vedere, una coppa.
Non tanto per te, che sei riuscito in questa titanica impresa, ma la meriti per aver trovato una ragazza che, valutando quanto sta male con il ragazzo di turno che si trova, che ci soffre, confidandosi con te si sente bene, si sente speciale, e preferisce eleggere te a suo ragazzo.
"Se ti comporti come un amico, poi non lamentarti che anche lei ti veda come un amico" (cit).
domenica 17 giugno 2012
Con un poco di... intuito
Per non dire la verità tendono ad usare scuse. E tu devi essere bravo ad intuire la verità, che non sarebbe difficile da capire in genere, ma nella mente femminile potrebbero esistere così tante verità che non è comunque facile.
Mai chiesto ad una donna di uscire ed avere come risposta un no ma non perché non le vai bene, ma perché... boh, se la inventano al momento. Ecco: la verità è che non le piaci abbastanza.
Quando una donna ti rifiuta, c'è una sola cosa da fare: salutare ed andare sul prossimo obiettivo. Se voleva dirti di sì te l'avrebbe già detto, se una donna ti vuole, ha piacere di essere in tua compagnia, sta tranquillo: te lo farà capire in tutti i modi, fino a rendersi quasi ridicola. E se ancora il tuo intuito non ti ci ha portato e/o sei così stupido da non capire (o temporeggi, perché non ti piace abbastanza - vale anche per gli uomini eh) te lo dirà senza troppi preamboli (grazie Dottor D). Quindi inutile farsi strani film in testa, è un no.
L'ultima volta che ho accantonato questa regola è stata una sorta di 'punizione': avevo capito che era un no, non sarebbe potuto essere un sì in nessun caso, ma non mi era piaciuto essere preso in giro. La sua risposta (quella ufficiale) fu una specie di invito a riprovare, dato che 'in quel momento' non poteva. Ed io... riprovai in un altro momento. Il risultato? Era un no al primo tentativo, come sarebbe mai potuto diventare un sì? E me lo aspettavo, quindi non è che mi sia fatto troppi problemi, ma chiaramente non c'era una possibilità. Non le piacevo abbastanza.
Se le fossi piaciuto abbastanza, potrebbe essere bastato un elegantissimo 'dammela', avrei avuto più possibilità di fare colpo di quante ne ho avute con un bel gesto.
Niente drammi. Si va solo avanti.
Ah, e pensare che con intuito si può capire cosa possa volere una donna è palesemente sbagliato. Non perché non ci si possa indovinare, ma perché per le cose che hanno a cuore hanno una memoria migliore di quella di un computer e se non ti hanno detto una cosa non sei libero di attribuire a loro una determinata cosa. Però, cercano di farti usare l'intuito per farti capire che vogliono essere più desiderate, vogliono essere più libere, o vogliono che tu te ne vada per sempre.
Seriamente, donne... ma che dobbiamo fare?
giovedì 14 giugno 2012
La forza del gruppo
Possibile che in base all'aspetto uno sia più coglione o più carino? E non dico che uno meno appariscente sia più disponibile di uno che ha più successo, ma che in base al ragionamento femminile se sei carino per forza di cose sei una persona grandiosa.
Gironzolando su internet ho trovato questo link: http://ilrumoredeisilenzi.blogspot.it/2010/07/la-verita-e-che-non-gli-piaci.html. E' un dialogo preso dal film "La verità è che non gli piaci abbastanza". Come detto, quel film è simpatico da vedere, ed è un esempio di come gli uomini siano semplici nelle relazioni: se si interessa fidati che si fa vivo. Se non lo fa, è perché non interessi.
E da lì uno stuolo femminile pronto a santificare ogni parola.
Vi rendete conto che in gruppo così sembrate voi le vittime sistematiche del vostro giochino al massacro? La ricerca dell'uomo che non gliene frega niente è la vostra specialità, basta che sia un bel trofeo da presentare. Non vi importa di essere ritenute speciali, non vi importa di essere ritenute importanti, vi importa di fare una bella figura. Vi importa di essere speciali solo per un sottoinsieme (abbastanza ristretto) del gruppo maschile. Gruppo maschile che, in base al vostro menefreghismo sul fatto di giudizio più obiettivo, se ne strafrega di comportarsi diversamente. Chi glielo fa fare? Se dovessi mettermi nei panni di un ragazzo che ha un successo più elevato del mio penserei: "orca, così vado forte... massì, chi se ne frega di fare diversamente".
Capite perché dite che gli uomini sono stronzi? Perché VOI li volete così! E' una corsa all'assurdo! Li volete che vi trascurino per potervi lamentare di tutto il mondo maschile fino a che non spunta un altro che, grazie alle vostre dovute scelte, sarà più stronzo e coglione del precedente ma non ai vostri occhi! Almeno fino a che ora, a quel punto sarà più stronzo e coglione del precedente anche per voi, ma non perché avete scelto male, noooooo, ma perché tutti gli uomini sono così! Voi, povere vittime indifese di questo sistema, voi che dovete essere corteggiate, che volete essere conquistate, che l'uomo è quello che deve farsi avanti, che l'uomo ha il sapore della conquista, che la donna deve solo aspettare.
Beh, per quello che vi pare non aspettate. Una donna invaghita di qualcuno io l'ho vista sempre schietta (vista da spettatore, non da protagonista..) verso l'altra persona.
Quindi meno panzane, per cortesia.
mercoledì 13 giugno 2012
Ma quanto ti spiace?
Ora, a meno che non sia dovuto a causa di una situazione che non dipende da loro (giornataccia al lavoro, 'mi spiace che sia stata una dura giornata per te' per esempio), è una bugia.
Non tanto perché non lo pensino... ma perché avrebbero potuto comportarsi diversamente senza arrivare al 'mi spiace'!
Quante volte è capitato di sentire da una donna 'mi spiace, ma non riesco a trovare tempo per vederti/sentirti' per poi magari sentirla dire 'oh sai sono uscita così all'improvviso'? E' la classica situazione in cui lei può anche essere impegnata da non dedicare del tempo che aveva detto che avrebbe fatto ma sicuramente non sei così importante da farle cambiare un piano che preferisce a te.
'Mi spiace' è semplicemente un modo di dire "no non ho voluto farlo per te, ma lo farei per qualcun'altro".
Ovviamente questo concetto si applica anche ad altri concetti di 'mi spiace', ad esempio 'mi spiace di essermi comportata male con te'. Oh buon Dio... Se ti spiace così tanto, perché hai dovuto avere un comportamento negativo? Dovevi dimostrare qualcosa a qualcun'altro? E' da qui che poi si capisce fin troppo bene che non sei e sarai mai quello che vuole lei, o che tu vuoi che le voglia. E se così è diventa inutile pensare di recuperare un rapporto che lei non vuole, ha già deciso.
Una donna è impegnata e non può vederti? Te lo dice. 'Guarda sono impegnata'. Non deve farsi scusare per essere impegnata, non può farci niente lei in primis. 'Mi spiace ma sono dovuta venire accompagnata da una mia amica, è un problema?' Da quando non ha voglia di stare sola con te? Il 'è un problema?' è una domanda che meriterebbe un articolo per conto suo, ma che significato ha? Se non per sottometterti ad una sua decisione sulla quale non puoi fare niente. Nell'esempio di prima che dovresti fare? Dire 'sì, è un problema, mandala via'? No, non lo farai, e lei lo sa. Ma vuole che sia una tua scelta. Che in realtà ha fatto lei per te facendoti credere di avere avuto una scelta.
Hai scelto solo di non deluderla. Ma in queste cose non esiste riconoscenza, non aspettartene.
lunedì 11 giugno 2012
Perché lei vale!
Situazione che dubito non sia mai capitata a nessuno: a te lei piace, vorresti conoscerla meglio, ma il più che ottieni è un "hm". Ci rimani male, ma continui a provare, continui a fantasticare, a sperare che cambi. Che qualcosa cominci a ruotare nel verso giusto, che ti degni almeno di uno sguardo.
Lei vale.
Vale così tanto che sei fastidioso con questo fare assillante e tu ti chiedi "quale fare assillante?" Forse quando l'hai guardata per 0.5 secondi? O forse quando le hai rivolto un 'ciao' che forse solo lei ha sentito e quindi fatto finta di non sentire?
La verità è che tu non la capisci? Perché poi, come è possibile che il primo (con un altro aspetto eh...) che le rivolge parola diventa come un libro aperto? Come hai fatto a non capirla? Voleva i suoi spazi... esatto.. i suoi spazi per fare l'oca con qualcuno che fosse migliore di te. Perché lei vale!
Come hai fatto a non capire che stava con un coglione, ma ci ha messo solo 2 anni a capirlo lei, ma le piaceva. Mica è colpa sua se stava con uno che era uno stupido e alla fine, dopo averla presa in giro per 2 anni, l'ha anche lasciata... In fondo sono gli uomini a essere stronzi! Vero! Sono tutti uguali! Vogliono tutti una sola cosa! Come te, che l'hai importunata per averla salutata! Ma aspetta... l'altro, quello più carino... oh si lui è diverso!
No ok, era il solito belloccio che le piaceva.
Non hai sbagliato, non hai solo capito che non le piacevi abbastanza. Era una guerra persa.
Al giorno d'oggi, le ragazze che non vogliono una relazione stabile possono permettersi una relazione a settimana con ragazzi altrettanto appariscenti. Darwin si starà rivoltando nella tomba per questo. Quelle invece alla ricerca di stabilità si dividono in due gruppi:
- chi l'ha trovata ed è felicemente insieme alla persona con cui vogliono stare;
- chi dopo anni di relazione si trova senza niente a criticare gli uomini che sono tutti stronzi e tutti uguali e tutti delinquenti e tutti... fate voi... TRANNE quello che vogliono loro, che sicuramente sarà migliore. E se così non sarà è perché gli uomini sono tutti uguali (??).
domenica 10 giugno 2012
I gradini del podio
Le relazioni sono strane, nascono e finiscono per un non nulla.
E come dicevo in un articolo precedente, non dico che le relazioni abbiano una data di scadenza, ma gran parte delle relazioni che viviamo sono destinate a finire. Basti pensare a quante storie più avere un ragazzo o una ragazza prima di sposarsi. E di questi tempi anche i matrimoni non sono più una garanzia di portare avanti una relazione ma una nuova forma di lavoro (la divorziata) inventata dal mondo femminile. Ma sto divagando.
Cosa succede quando finisce una relazione? Ce ne sono vari tipi, che portano due persone a stare insieme, o a volersi bene senza che ci sia niente di più serio, o di amicizia. Succede che il pensiero di qualcuno è cambiato, magari non basta più quel tipo di relazione o magari la relazione la si vorrebbe con qualcun'altro. In genere, quando finisce la relazione, la decisione è unilaterale. Ma è sempre meglio accorgersi che qualcosa stia cambiando.
Inutile difendersi dietro il "ci sentiamo sempre" o "sento di essere una persona speciale" quando:
- se siete insieme preferisce la compagnia del cane randagio all'angolo
- teme di farsi vedere scambiare una parola con te
- in compagnia di altri ti ignora
Il problema numero uno, in questo caso, è la concorrenza. Lei era debole, a te piaceva e non mancavi di farglielo notare e di farla sentire importante, stava bene con te per quel poco che voleva concederti, perché sì, in fin dei conti non era tutto falso, solo che non eri quello con cui voleva quel rapporto. E incosciamente l'avevi capito che non eri il primo della sua lista, neanche il secondo, e i gradini del podio non bastano perché non eri neanche fra gli eleggibili. Ma eri lì e a lei piaceva sentirsi speciale. Peccato che tu NON LE PIACEVI ABBASTANZA.
Ecco perché al primo sussulto, al primo commento, alla prima apertura, al primo apprezzamento, chiunque possa essere lì a prendere il tuo posto. E non puoi farci niente. E vedrai che tanti misteri non saranno più tabù, che tante esitazioni non esisteranno più. Non è cambiato nulla, se non che non sei più tu quell'altra persona.
Possiamo solo uscire con dignità, perché di momenti belli ce ne sono stati, e cercare di ricordare il buono che c'è stato e difendere quelle emozioni.
E (se esiste una giustizia divina) attendere che vendetta giunga.
sabato 9 giugno 2012
Momento epico!
Solo io avevo le palpitazioni durante questa canzone? (Quando Eric si trucca il volto e parte per la vendetta)
http://www.youtube.com/watch?v=Vm85sYFrYek
A blog's life
Beh... in parte è vero.
La verità è che sono maestre nel cercarsi il più coglione e menefreghista di turno. Perché? Perché è più appariscente di altri, "oddio che bello che è quello", e ovviamente sarà perfetto in qualsiasi cosa fa (ne ho giò parlato, no?) e ovviamente meriterà di essere preso in considerazione dalla donna. Che, quando verrà lasciata perché non di più interesse, comincerà con la solita lamentela "gli uomini sono tutti uguali, menefreghisti blabla" per poi trovarsi con il coglione successivo che, ovviamente, è meglio di tutto e tutti.
Io ho visto il film. Simpatico, molto. Ma nessuno ha detto che siamo nel terzo millennio.
La donna credulona che è innocente e si fa ingannare senza ribattere non so se sia mai esistita in passato, ma sicuramente ora non è così. Sono molto più calcolatrici di noi maschi.
Questo blog è un po' vuole essere anche una specie di risposta all'egemonia femminile in campo di strani comportamenti, perché, santo cielo, non è possibile che siamo solo noi! Poi ovvio, non ho la pretesa di essere Dio in terra, spero allora, dove non dovessi riuscire, di far passare minuti piacevoli leggendo un pò di storie a chi capita qui.
A tal proposito, tempo fa lessi una cosa alla ricerca di "La verità è che non LE piaci abbastanza", e devo ammettere che ho trovato un solo link ma molto interessante. Su Yahoo Answers.
Un post 'sfogo' di quel tipo (dal punto di vista mio e non femminile) era nelle mie idee, ma poi volevo scriverne 2, poi 4, poi 10... E alla fine... è nato questo blog! http://nonlepiaciabbastanza.blogspot.it/!
Ed ora, ecco il link a Yahoo Answers:
http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080606155929AAVBblc
venerdì 8 giugno 2012
Ode alla musa
Io porto rancore. Ed è un difetto eh: non è una bella cosa cumulare sentimenti negativi verso una persona. Ma da buono scorpione (parlo del segno zodiacale) aspetto pazientemente il momento per vendicarmi. Il più pesantemente possibile in relazione al torto subito.
Un giorno, su Facebook, notai uno stato di un ragazzo che conosco:
"dicono che a volte quando ami davvero una persona devi lasciarla andare e sperare che sia felice anche senza di te.."
Io risposi:
"uhm io se la lascio andare (per colpa sua) spero che soffra e torni da me piangendo, e se dovesse succedere mi godrei la scena leccandomi le labbra"
Il mio orgoglio (maledetto...) mi ha imposto più volte di troncare dei rapporti perché la situazione era insostenibile, e molte volte quella situazione era dovuta proprio al fatto che volevano che fossi io perché loro, nella loro falsità, non potevano farlo. Questo racchiude l'essenza di tutto il mio pensiero: una relazione ha varie fasi e per stare insieme bisogna essere insieme nei bei momenti e in quelli meno belli. Ma non è detto che le relazioni siano eterne. Succede che finiscono perché... non hanno più niente da dire. Con questo non vuol dire che ogni relazione abbia una data di scadenza, ma posso capire che non possano continuare.
Ma bisogna essere chiari. Ovviamente il mio rancore nasce profondo quando il 'bisogna essere chiari' significa 'fai tutto quello che puoi per farmi incazzare per poi far sì che sia io a mettere un cartello FINE a tutto'. Che è più o meno il 160% dei casi (perché qualche volta ci sono passato sopra quando per passarci sopra avrei dovuto usare un mezzo di locomozione abbastanza pesante con rullo compressore sul davanti e non credere ai 'mi spiace', 'non avrei dovuto' che, tral'altro, saranno scuse argomentate su questo blog).
Ed a fronte di questa spiegazione, una mia amica mi ha scritto una sua 'creazione' così colma di rancore e desiderio di vendetta che avevo le lacrime agli occhi. Io non ho fatto altro che modificare i pronomi (da maschile e femminile e viceversa) dato che la sua opera era dal suo punto di vista. Il resto è tutto merito suo (se vorrà farsi viva qua potete ringraziare lei, io sono solo un ammiratore di queste righe).
Ma non ti senti sporca? Ma non ti fai schifo? Ma dentro di te, anche nell'angolo più remoto al quale non dai mai retta, non senti qualcosa che ti punzecchia? Come dici? No? Sul serio? Stai attenta, e le mie non sono parole perché ti voglio vedere esanime, perché come dice qualcuno, "il mio ricordo ti verrà a trovare quando starai troppo male, quando invece starai bene resterò a guardare, perché ciò che ho sempre chiesto al cielo è che questa vita ti donasse gioia e amore vero, infondo". Stai attenta, lo ripeto. Questa cosa piccola, minuscola, che ignori adesso, crescerà e non solo ti invaderà corpo e anima, ma diventerà così pesante che non riuscirai neanche a respirare, non riuscirai neanche ad implorare aiuto, quell'aiuto che non hai mai chiesto per chissà quale questione di orgoglio o di quale altra caratteristica del cazzo che ti rappresenta.
Tu e il tuo carattere. Tu e le tue pretese. Tu e la tua scorrettezza. Tu e la tua immaturità. Ma come darti torto? Come dire che hai sbagliato, sapendo quel po' di te? Ti ho anche difesa, ti difendo ancora, pensando, riflettendo, capendo. Ma tu mi hai mai capito? Ma tu mi hai mai rispettato, come ho fatto io con te? Stai attenta. Tu sai qual è il tuo posto, sai chi è al tuo fianco, anche ora. Scappare dai problemi, non li risolve. Non c'è nessuno che li risolve per te, e prima o poi tornerai a sbatterci contro, perché senti che c'è qualcosa che hai lasciato in sospeso, anche se non vuoi ammetterlo, neanche a te stesso.
Ed io ho il potere. E lo avrò quando succederà. E solo in quel momento, dico solo in quel momento, ti vedrò esanime, di fronte a me, occhi negli occhi, perso per come lo sono stato io, ferita per come lo sono stato io. Dipendente da qualcosa di astratto. Sbattimi contro. Sono io il tuo più grosso problema.
giovedì 7 giugno 2012
I prerequisiti
Si, esatto, è una palese PUTTANATA.
Possiamo discutere del fatto che sì, le donne vogliono essere colpite, vogliono essere desiderate, conquistate, tutto stra-vero. Il problema sta nel fatto che il fatto che vogliano esserlo non significano che vogliano esserlo da TE. Poi è anche vero che i gusti femminili sono strani e qualcuno che piace a qualcuna può non piacere a qualcun'altra e viceversa, ma se una donna ha deciso che non piaci, puoi fare quello che ti pare. D'altro canto, se invece piaci, puoi fare quello che vuoi e magicamente sarà tutto un lato positivo.
Esempi? Da quando in qua alle donne interessa così tanto di macchine modificate? O di un gruppo mai sentito? E quante volte, nonostante questo interesse non sia esistito in passato, "ah pensa che fico, ha montato uno stereo in macchina di $marca_pronunciata_male" o "uhhh gli piacciono gli $band_non_esistente!".
Citando il Dottor D (vedere link di Amici e Consigli) "se una donna ti dice di si può sbagliare ma se ti dice di no non sbaglia". E mi trovo anche d'accordo.
A questo proposito posso anche riscontrare delle eccezioni (si, esistono) che con insistenza hanno convertito quel 'no' in 'sì' ma attenzione: oltre che essere un'eccezione è anche un cambio che lei ha fatto nella sua mente, nella quale, magicamente, non risulti più noioso qualsiasi cosa tu dica ma GRANDIOSO qualsiasi cosa tu dica. Vedasi esempi delle macchine modificate o della band.
Altre situazioni analoghe? Basta aspettare... di materiale "ce n'é e ce ne sarà"...
mercoledì 6 giugno 2012
...ma soprattutto: perché?
Ci stavo sicuramente pensando da un pò, alla fine oggi mi sono deciso. A fare cosa? A fare un blog.
Il problema principale di chi comincia con questa 'avventura' è quello di riempire il proprio blog. Ed io ho deciso di farlo con un'argomentazione principale: cosa c'è dietro il comportamento femminile? Cosa fanno per evitare di sbatterti la verità in faccia? Parliamoci chiaro: non è facile, per un bruttoccio come me, avere a che fare (con successo) con l'universo femminile ma quantomeno ho visto che è possibile capire qualche situazione e leggere fra le righe di qualche comportamento.
Questo non significa che me ne starò qui a lamentarmi di "uèèèè non ho neanche un'occasioneeee", ma avrò modo di analizzare esperienze, pensieri e racconti sul connubio maschio-femmina, esperienze che riguardano per forza di cose me ma non solo, oltre che scrivere quello che mi passa per la testa, magari qualcosa sul campo tecnico (sono pur sempre un sysadmin/developer, tecnico informatico per i meno abbienti), o magari qualcosa su sport o vedremo in corso d'opera. Senza però perdere di vista il motivo principe per cui nasce questo blog, ossia capire bene cosa in realtà stanno pensando le donne.
In fondo è capitato a tutti di essere acciecati da una relazione senza analizzare con calma uno strano comportamento, vedersi secondo (o anche più giù) nelle preferenze per poi ricevere patetiche spiegazioni.
E se è così, allora, la verità è che non le piaci abbastanza.
